Poeta e drammaturgo francese. Interrotta la carriera forense, visse
dell'attività di copista, dedicandosi alla composizione di versi
satirici. Autore di epigrammi e farse, esordì con la commedia
Arlequin
Deucalion (1722), che lo rese celebre. Nel 1728 scrisse per il
Théâtre Français
Le fils ingrat (1728). Compose anche
le tragedie
Callisthène (1730) e
Gustave Wasa (1733). Il
suo maggiore successo fu
La métromanie (1738), una satira contro
chi si dedica alla poesia privo di qualsiasi talento. Tra le altre opere: una
pastorale
(Les courses de Tempe) rappresentata insieme a una commedia in
versi
(L'amant mystérieux), epistole, odi e ballate. Eletto
all'Accademia francese (1753), ne fu espulso da Luigi XV, perché accusato
di aver composto odi oscene; per l'arguzia dei suoi epigrammi entrò
in conflitto con molti letterati del tempo, fra cui Voltaire (Digione 1689 -
Parigi 1773).